Un ricordo di Marina

Cari amici e amiche di Marina, Vi raggiungiamo per portarvi un ricordo di Marina. Questa foto, scattata solo qualche mese fa, alla fine dell'estate, la ritrae come ce la ricorderemo per sempre: sorridente, solare, allegra, positiva.... potremmo dilungarci per ore a trovare aggettivi positivi che la rispecchiano (un po’ come abbiamo fatto nei giorni dell'addio, chiacchierando tra di noi), ma vogliamo approfittare di questo messaggio per stringerci attorno al suo ricordo...

Sara

MARINA 老师,都灵华社永远怀念您!

Marina Panarese

presenta il capodanno cinese a Torino 18 febbraio 2015

In un'ampia intervista per Torino, la vicepresidente dell'Associazione italo-cinese Zhi song Marina Panarese presenta la festività del capodanno cinese in relazione agli appuntamenti programmati con la comunità che nella provincia di Torino è diventata numericamente la terza. Gli appuntamenti in programma sono passaggi obbligati per il percorso fatto in collaborazione con il Gruppo Abele per le famiglie cinesi in Piemonte, e si terranno il 22 e il 27 febbraio, al Cottolengo e alla Fabbrica delle "e", per celebrare la festività più importante dell'anno cinese.

Ci fa piacere ricordarla anche con le parole di alcuni di noi...

Una lettera dalla Cina 
(da parte di Jia Xibin)

 Marina, dirti addio è difficilissimo. La difficoltà non sta nella distanza, ma nel profondo dolore che provo. Adesso anche sedermi a parlare con te mi sembra il sogno della scorsa notte. Nel sogno non eri anziana, in un attimo ti sei chinata e seduta in un attimo, volevo aiutarti come d'abitudine ma alla fine mi hai tolto il braccio e sorridendomi hai detto: non ho più bisogno del tuo aiuto. Eh sì, che nella tua vita non ci sia mai stato un momento di debolezza! Siamo a migliaia di chilometri di distanza e non ho potuto essere al tuo fianco nei tuoi ultimi giorni e l’immagine che ho di te nel cuore è ferma all'aeroporto di Milano. Anche dopo tutte le nostre videochiamate, il nostro ultimo abbraccio sarà per sempre stampato nel mio cuore. Nel cuore ho tantissimi pezzi di ricordi insieme, non oso ricordare tutto, temo che riempendone il cuore i miei occhi non riescano a trattenere le lacrime. Ci siamo conosciuti tanto tempo fa, ma ci siamo conosciuti a fondo solo molto tardi, se riguardo indietro ho un solo rimpianto: non averti conosciuto prima. Ma sono felice perché il destino alla fine ci ha resi insegnante e studente, amici e madre e figlio. Nei pasti ho trovato il calore delle attenzioni di una madre;Nelle gioie e nelle difficoltà quotidiane del lavoro, ho trovato il forte sostegno di un’amica;Nello studio ho trovato la direzione di un grande mentore. Nel breve periodo che ho passato con te, mi hai fatto dono di molte cose preziose; tu avevi un’inclinazione al perdono e all’amore verso tutti, hai rivolto in maniera sempre disinteressata il tuo immenso amore a bambini, donne, disabili e tutte le fasce deboli della società. Ogni tua parola e gesto davano voce alla misericordia di Dio e alla benevolenza di Buddha. Grazie a te, nella confusione generale il grido di aiuto dei deboli ha ottenuto l’attenzione meritata. Grazie a te, persone dai differenti colori di pelle, di culture e nazionalità diverse, sono diventate amiche. Grazie a te che, nel corpo che ti hanno donato le divinità orientali e il Dio cristiano hai messo amore infinito. Non riesco a trattenere le lacrime, perché non posso più abbracciarti per salutarti; Non riesco a trattenere le lacrime, perché non posso più parlare a lungo con te; Non riesco a trattenere le lacrime, perché non posso invitarti in Cina a vedere come sono cresciuto, e non posso accoglierti e prendermi cura di te. Quando nel 2020 ho acquistato il mio appartamento, ho voluto che ci fosse un’altra stanza, sognando che tu saresti venuta a trovarmi in Cina, e che io avrei avuto l’opportunità di assisterti negli ultimi anni che ti rimanevano. Sono molto addolorato, perché in questa epoca in cui un virus ci spaventa, in cui si è risollevato il fumo della polvere da sparo. Più il mondo diventa caotico, più viene chiamata in gioco la luce delle persone che tu hai fatto emergere; fortunatamente tutti i tuoi (e nostri) amici, con tutto il loro impegno lavorano per costruire un mondo più bello. Marina, ti auguro di riposare in pace, sono sicuro che sarai sempre con noi. Marina, ti auguro di essere felice, in Paradiso o in una vita futura. Arrivederci, maestra, amica, madre!


9 aprile 2022, Qingdao

Il tuo allievo, amico e figlio, Jia Xibin.

 "Penso con serenità di andare via per sempre" 

 La testimonianza di Marina a Storie Slow

"Dopo il secondo ciclo di chemioterapia ho deciso che non ne avrei fatti più. Sono stata troppo male. L’ho comunicato all’oncologa che mi ha seguito dall’inizio della mia storia. “La capisco”, mi ha detto “dopo tutto quello che ha passato”. Quando è cominciata la storia di questa malattia avevo 71 anni. Sono nata 10 giorni dopo la nascita della Repubblica Italiana,il 10 giugno del 1946, quando la Corte Costituzionale aveva proclamato la Repubblica, votata anche dalle donne. Mi è sempre piaciuto pensare di essere nata in quella data così importante. Alla prima visita dall’oncologa avevo dichiarato che non avrei voluto farmi curare. Sono sola, purtroppo senza figli perché, con mio grande dolore, alcune gravidanze non sono arrivate a termine, divorziata, un fratello instabile che non mi vuole vedere. Tante amiche, questo si, che però hanno fatto a gara a convincermi ad affrontare le cure. Mi dicevano che ero egoista ad andarmene e a lasciarle sole, senza la mia amicizia. Così in 4 anni ho affrontato due cicli di chemio e 4 interventi chirurgici. Mi sono sempre ripresa bene, con un po’ meno memoria, un po’ meno energie, ma pronta a ributtarmi nei miei impegni di collaborazione con associazioni di stranieri. Non ho mai pensato, come molte persone, di vivere in eterno. "

 ( clicca qui per leggere tutto il contributo)

Il saluto a Babushka Marina
"La vita deve avere un corso. L’acqua che non scorre si corrompe"                                                                        Lamartine

Due parole per Marina, collega conosciuta vent’anni fa in Università, poi subito amica, babushka italiana per me, Alberto e Ania, persona “battagliera” SEMPRE, generosa, seria, attenta alle esigenze di chi migra da paesi lontani con culture e lingue distanti dalla nostra. Ho trovato su Youtube una bella intervista a Marina rilasciata per il gruppo Abele, dove Marina presenta il capodanno cinese a Torino (clicca qui per vederlo). Grazie a quel video ho ricordato quante cose lei sapesse e come le sapesse spiegare (agli amici, agli studenti, alle persone che incontrava) con passione, con i gesti (da brava insegnante di italiano per gli adulti stranieri). Ecco lì la nostra Marina, ancora in salute, come credo voglia essere ricordata da tutti noi… Grazie Marina!


Elena e Alberto  
Le colleghe dell’Uscot 

Scienze della Formazione primaria Università di Torino

"La vita è..." di Wislawa Szymborska

Il saluto di Chiara

La vita 
– è il solo modo per coprirsi di foglie, 
prendere fiato sulla sabbia, 
sollevarsi sulle ali; 
essere un cane, 
o carezzarlo sul suo pelo caldo; 
distinguere il dolore 
da tutto ciò che dolore non è; 
stare dentro gli eventi, 
dileguarsi nelle vedute, 
cercare il più piccolo errore. 
Un'occasione eccezionale 
per ricordare per un attimo 
di che si è parlato 
a luce spenta; 
e almeno per una volta 
inciampare in una pietra, 
bagnarsi in qualche pioggia, 
perdere le chiavi tra l'erba; 
e seguire con gli occhi una scintilla di vento; 
e persistere nel non sapere 
qualcosa d'importante.

Il Ricordo di Gruppo Abele Onlus 

Dicembre del 2018. Erano giorni belli, bellissimi, giorni di scambi e incontri, quando "stare insieme" non faceva sorgere la paura di "assembrarsi". Questa foto, nel tripudio di colori, nasconde, discreta, una piccola donna, che amava vestirsi di rosso, intenso come l'amore per la #Cina. Messa sempre di lato, nascosta ai riflettori, agli obiettivi delle macchine fotografiche, Marina Panarese ha per tanti anni guidato 智松华意文化协会/ASSOCIAZIONE ZHISONG di #Torino, nata per raccogliere le tradizioni, le fatiche e le speranze di una comunità grandissima. Marina se n'è andata via giovedì mattina, nel pieno dei nostri giorni di silenzio contro la #guerra. Marina è stata una donna forte, salda nei suoi ideali di pace e fratellanza, sempre generosa e sorridente ma tenace nel farsi voce delle voci inascoltate. Per lei, l'aiuto non è mai stato una forma di autocompiacimento: ma un andare verso l'altro sul terreno dell'altro. Per tutto il #GruppoAbele, la sua scomparsa è una grande e dolorosa perdita e ci lascia un vuoto incolmabile. Eppure siamo certi che, stando qui, adesso, potesse parlarci, ci direbbe di rimboccarci le maniche e proseguire sui tracciati faticosamente costruiti insieme. Ed è per questo che è con questa foto piena di colore, con il suo sorriso discreto di chi ama guardare più che essere guardata, che vogliamo ricordarla. Un grande abbraccio a chi l'ha amata: ai suoi familiari e agli amici di Zhisong: con voi il nostro impegno continuerà anche nel nome e nell'esempio di Marina.


Il ricordo di Associazione Museo Nazionale del Cinema

Ieri mattina ci ha lasciati Marina Panarese, una cara amica dell'Associazione Museo Nazionale del Cinema. Marina era una donna cresciuta con i valori più sani del Novecento che l'hanno portata a sviluppare uno sguardo continuativamente volto verso il futuro, grazie alla sua grande curiosità nei confronti del mondo, oltre che attento ad accrescere un dialogo effettivo con le nuove generazioni. Marina ha sempre avuto anche un'attenzione particolare verso i più fragili e in questo senso è stata fondamentale la sua esperienza professionale in un periodo storico nodale per cercare di tutelare e consolidare il servizio sanitario pubblico. Con una sensibilità unica, Marina ha lavorato per attivare lo scambio tra diverse lingue e culture presenti sul nostro territorio, in particolare con la comunità cinese, grazie alle iniziative promosse dall'Associazione Zhi Song. Le sue passioni erano molteplici come dimostrava il suo interesse per la letteratura, per l'arte contemporanea, per il cinema e per tutti i linguaggi artistici fuori dagli schemi. Ci dispiace pensare che te ne sei andata in un tempo di guerra, conoscendo la tua determinazione nel pensare sempre alla risoluzione dei conflitti attraverso il confronto e l'ascolto. Ti ricorderemo sempre con il sorriso, pensando al momento in cui ti paragonammo all'attrice afroamericana Octavia Spencer, Premio Oscar come miglior attrice non protagonista, per il suo sguardo vigile e ironico. 

--> Per chi volesse salutarla l'appuntamento è fissato per domani, sabato 9 aprile, alle ore 12,15 presso la Parrocchia di Gesù Operaio in Via Ternengo 11 a Torino, mentre alle 13,45 ci ritroveremo al Tempio crematorio del Cimitero monumentale. Resterai sempre nei nostri cuori come la Octavia Spencer di Vanchiglia.

Il ricordo di Rete Italiana di Cultura Popolare 

MARINA ha cominciato il suo grande viaggio questa mattina. Il sorriso, la curiosità e la cultura dell’incontro resteranno per sempre patrimonio della famiglia di “Indovina chi viene a cena?”. Ora sei una parte di quel tutto di cui ci hai sempre raccontato. Ciao Marina


Buon viaggio, Marina! Ti immaginiamo già felice e indaffarata lassù, tra le persone che hai perso e che non vedevi l'ora di rincontrare!

 Per un saluto a Marina, potete trovarla al Cimitero Monumentale di Torino, ingresso da Via Varano proseguire dritto, girare a destra nel primo viale grande porticato, sotto il portico proseguire fino al secondo fabbricato, cercare il loculo 33 con iscrizione Clelia Beccaria, in basso Costantino e Marina Panarese.